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    | Mostra 
 dal 25 ottobre al 6 novembre, dalle 09:00 alle 18:00 dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 19:00 il sabato e nei festivi
 
 Palazzo del Principe - Galleria Aurea
 
 Colori proibiti
 Un viaggio nel tempo per scoprire i segreti e le "ricette" dei pittori del passato
 
 
 Da 6 anni
 
 Dimenticati ormai da tempo, i pigmenti di origine minerale erano tra i più richiesti dagli artisti dell’antichità. I costi proibitivi, le difficoltà di estrazione e approvvigionamento e l’elevata tossicità di alcuni tra i più preziosi pigmenti sono forse la causa della loro assenza dalla tavolozza dei pittori; pertanto, dagli inizi dell’Ottocento, sono stati sostituiti dai moderni pigmenti di sintesi.
 I visitatori possono ammirare i campioni di minerali presenti all'interno della mostra e sperimentare, in un laboratorio interattivo, le modalità di preparazione dei colori grazie all'ausilio di tre postazioni relative alle tecniche a tempera, a olio e acquerello. Ogni visitatore può contribuire alla realizzazione di un’opera collettiva.
 Si possono utilizzare i pigmenti minerali e altri “ingredienti” autentici di un tempo come l’uovo o le resine, proprio come ci raccontano gli antichi ricettari dei pittori: conoscere i pigmenti che compongono un’opera d’arte può aiutare a comprendere i colori prediletti di un artista e la tecnica pittorica utilizzata, ma anche a verificare, quando possibile, l’autenticità di un’opera. Fondamentale è, inoltre, un’analisi diagnostica prima della fase di restauro, in modo tale da intervenire, se necessario, con sostanze che rispettino e non alterino la natura dell’opera d’arte.
 Non è affatto semplice riconoscere i piccolissimi grani dei pigmenti all’interno di un’opera d’arte; esistono, però, delle tecniche molto sofisticate che permettono un'accurata analisi. La spettroscopia Raman è una delle tecniche non-distruttive più significative nell studio dei beni culturali: nel percorso espositivo è prevista una dimostrazione di una analisi non-distruttiva di pigmenti che opera direttamente sullo strato pittorico di un’opera d’arte, attraverso la strumentazione spettroscopica micro-Raman. Il quadro "Il ritratto del cane Roldano" di Aurelio Lomi (1600 ca.), utilizzato per la dimostrazione, è messo a disposizione da Palazzo del Principe.
 
 Cittadella Mediterranea della Scienza - Bari, Università di Bari: Museo di Scienza della Terra, Corso di laurea in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e la Conservazione dei Beni Culturali, Dipartimento Geomineralogico, Dipartimento Interateneo di Fisica
 
 
 Biglietti Festival
 
 Prenotazione: obbligatoria per scuole e gruppi
 
 
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