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Conferenza
  Sedi varie
  Ripensare l'evoluzione Ciò che Darwin non poteva sapere Massimo Piattelli Palmarini
  Da 15 anni 
  La derivazione filogenetica delle specie è un fatto. Le scoperte della recente rivoluzione Evo-Devo non lasciano dubbi: esiste una strabiliante invarianza dei "mattoni" genetici tra specie apparentemente diverse, lungo centinaia di milioni di anni. Tuttavia, il neo-Darwinismo ha posto al centro delle teorie evolutive soltanto un aspetto, quello dell'adattamento gradualistico e della selezione naturale, a fronte di altri meccanismi evolutivi complessi, che concorrono a una più equilibrata sintesi evoluzionistica. Fra questi, i principi di ottimizzazione, i diversi livelli di selezione, l'intercambiabilità fra cambiamenti genetici e cambiamenti ontogenetici, l'epigenetica e lo splicing alternativo. Questo nuovo quadro, più ricco, dimostra di avere un impatto anche sulle ipotesi di evoluzione del linguaggio e della cognizione.
  Massimo Piattelli Palmarini
 Fisico e bio-fisico di prima formazione, è ordinario di Scienze Cognitive all’Università dell’Arizona. Ha creato e diretto il Dipartimento di Scienze Cognitive (Dipsco), dell’Istituto Scientifico San Raffaele, a Milano, ed è stato docente di Psicologia Cognitiva all’Università Vita-Salute San Raffaele, dove è professore a contratto. Dal 1985 al 1993 è stato Principal Research Scientist al Centro di Scienze Cognitive del Massachusetts Institute of Technology. Oltre che al MIT, è stato visiting professor a Harvard, all’Università del Maryland, al Collège de France, alla Rutgers University e all’Università di Bologna. Autore di numerosi lavori scientifici e di opere di divulgazione, è collaboratore fisso de "Il Corriere della Sera".
  Ingresso riservato agli alunni delle scuole ospiti dell'iniziativa.
 
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